L’iniziativa fu accolta con favore dai governi francese e italiano e si concretizzò
il 10 maggio 1976 con la firma ufficiale dell’Accordo RAMOGE a Palazzo Grimaldi.
L’Accordo prende il nome dalle prime sillabe delle tre città che, allora, ne delimitavano
il campo d’azione: Saint-RAphaël a ovest, MOnaco e GEnova a est.
Questo accordo relativo alla tutela delle acque del litorale mediterraneo,
che si iscrive nel quadro della Convenzione di Barcellona e del relativo Piano d’Azione
per il Mediterraneo, è stato ratificato dai tre paesi ed è entrato in vigore nei
primi sei mesi del 1981. In quell’occasione la zona di competenza originaria è stata
ampliata da Marsiglia a La Spezia, più precisamente dalla foce del Rodano alla foce
del fiume Magra, per tenere meglio conto delle suddivisioni amministrative dei singoli
Stati. Così facendo l’intero territorio della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra
e della Liguria è stato incluso nel perimetro dell’Accordo.
Nel 1993, con l’attuazione del Piano RAMOGEPOL, l’Accordo RAMOGE ha esteso
le proprie competenze in alto mare.
L’Accordo RAMOGE è simbolo di un nuovo approccio di conservazione dell’ambiente
marino e introduce il concetto di cooperazione e di solidarietà sub-regionale.
In più di quarant’anni di attività, RAMOGE ha acquisito una solida esperienza nella
lotta agli inquinamenti marini e costieri e nella protezione della biodiversità,
impegnandosi fortemente nella sensibilizzazione dei giovani all’ambiente marino..